A Mark Millar non la si fa. Proprio mentre qualche lettore inizia a contestare alcune delle sue opere (“Civil war” che inizia bene ma finisce da cani, o i suoi “Fantastici quattro”) tira fuori un’opera che va a smanacciare la nerditudine di ogni lettore Marvel.
Già dalle sue prime tavole infatti “1985” riesce a conquistare toccando nel profondo nostalgico di ognuno di noi, anche se io allora avevo quattro anni. Questo grazie a un’introduzione che ricorda i migliori film horror anni ’80.
Nel primo capitolo infatti conosciamo Toby Goodman, un ragazzino del mondo reale accanito lettore Marvel in un’epoca di “Guerre Segrete” con qualche problema in famiglia che scopre vicino a casa sua una villa in cui risiedono i più terribili villains del mondo supereroistico.
Da qui inizia una spirale di violenza insensata, i cattivi sono cattivi per davvero: senza i supereroi a controllarli uccidono, massacrano, distruggono il mondo reale senza farsi tante balle. Solo il pischello nerd con l’aiuto di suo padre non meno fanatico può fermare questa invasione grazie alla sua conoscenza del mondo dei fumetti.
Ad accompagnare l’ottima sceneggiatura di un Millar in formissima ci sono i bellissimi disegni di Tommy Lee Edwards che grazie a un uso smodato della splashpage regala tavole memorabili come quella in cui Stilt-man passeggia al tramonto nella cittadina di provincia dove si svolge la storia.
“1985” è quindi un gran bel volume in cui i protagonisti sono la gente comune, o meglio, i comuni e reali lettori di fumetti, e supecriminali totalmente senza freni in un mondo in cui gli uomini sono deboli pezzi di carne che camminano. Millar rende marginale la figura del supereroe per quanto necessaria e presenta una delle migliori storie autoconclusive degli ultimi anni.
Da avere e leggere con sfrenata nostalgia, lasciando che l’autore scozzese si diverta a masturbare la nostra nostalgia di irriducibili nerd fumettari.
[…] Prima di “Super 8″ c’era chi aveva già fatto un’operazione simile nei fumetti. Era Mark Millar e non s’era ancora bevuto del tutto il cervello in quel molestissimo senso di onnipotenza attuale che lo porta a sfornare una cagata dopo l’altra, e il fumetto era “1985″ di cui già avevo tessuto le lodi con sfrenato machebellisimo al momento della pu… […]
[…] e intrattenimento e a certe atmosfere anni ’80 che già Millar aveva rievocato benissimo in “1985”. La storia parla di Simon, un ragazzetto con la sclerosi multipla che viene visitato da una SCIMMIA […]