Il mio pad è sazio a suon di batarang

"marvel la grande alleanza", un gioco in cui premere troppe volte "X". bello eh?

Il primo videogioco tratto da un fumetto a cui ho giocato penso sia stato “Batman” sullo Spectrum (quello del film di Burton),  splendido computer anni ’80 le cui prese d’aria erano due adesivi. Poi sinceramente i giochi del genere decenti li conto sulle dita di una mano.
Il mame ci permette di rimettere mano a “Punisher” e “Marvel vs Capcom”, ottimi titoli da sala giochi, e ammetto che mi divertii abbastanza con il gioco di “Spiderman” sulla prima playstation, un platform semplice ma ben adattato e segnato da un bel combattimento con Carnage.
Poi il nulla… sento qualcuno in lontananza dire “Marvel la grande alleanza”.
Ecco, voglio spendere due parole su questo titolo (il primo, giocato su ps2, dal seguito me ne tengo alla larga). In “Marvel, la grande alleanza” si sceglieva una squadra e si andava avanti a sganassoni casuali, bastava schiacciare qualche tasto a ripetizione.
Io, da buon nerd, ho iniziato il gioco facendo si che le squadre fossero reali (vendicatori, nuovi vendicatori, fantastici 4) e mi divertivo a cambiarle spesso, o meglio, pensavo di divertirmi.

io ci giocavo con lo schermo verde...

Quando ho preso i fantastici 4 questi erano al primo livello e prendevano un sacco di ceffonazzi anche da un doombot armato di schiaccianoci.
Ricominciai il gioco e tenni sempre la stessa squadra, arrivando a un punto in cui una base Shield viene spostata nella casetta di Uatu sulla luna. Uno dei rari casi in cui ho detto “ma andatevene a fanculo” e ho mollato li un gioco senza finirlo.
Ma del resto si trattava di una cagata per ritardati. Quindi in conclusione devo dire che a parte sporadici casi, i videogames legati ai fumetti han sempre fatto cagare.
Si, anche le avventure di Dylan Dog programmate dalla Simulmondo per l’amiga, il fatto che siano vintage non le fa diventare belle.

Questo fino a una settimana fa, quando ho dato in pasto alla mia xbox360 “Batman Arkham asylum”.
In questa sua nuova avventura video ludica il buon Bruce Wayne accompagna Joker nel manicomio di Arkham, anche se insospettito dalla facilità con cui il sempre gioviale criminale si è fatto pinzare. Joker ovviamente fugge e prende il controllo della struttura e toccherà a Batman dare sganassoni per rimettere a posto le cose perché le guardie non sarebbero buone a mettere ko nemmeno un criceto con l’asma.
Più o meno la storia è questa, scritta da Paul Dini, presenta anche più di un ottimo spunto.

Partiamo dai difetti del gioco.
Il primo è quello della maggior parte dei giochi moderni: è facile.
Del resto l’ho finito in meno di una settimana. Gli unici punti in cui ci si può trovare un minimo in difficoltà son giusto due o tre combattimenti coi boss, ma per il resto si avanza senza il benché minimo problema (scrivo dopo averlo giocato a livello normale, l’ho ricominciato a livello difficile ma non mi sembra che cambi poi molto) anche grazie alla modalità detective che praticamente ti dice tutto quello che devi fare.

"Harley Quin infermiera supergnocca? grande idea ragazzi, un po' paracula ma grande idea!"

"Harley Quin infermiera supergnocca? grande idea ragazzi, un po' paracula ma grande idea!"

Il secondo difetto è la deriva del finale che fa cagare e non ve la racconto per non rovinarvi il “Ma che cazzo gli è venuto in mente a Dini?”.

Detto questo “Batman Arkham asylum” è una ganzata di gioco.
È un action moderno di ottima fattura, dalla grafica fantastica, privo di difetti tecnici, e permette un po’ di ore di sano divertimento video ludico. Questo dovrebbe bastarvi.
Andando però all’aspetto nerdico del gioco, ci sono delle chicche niente male, a partire dagli scontri con Killer Croc, Poison Ivy e Bane fino alle sezione platform dello spaventapasseri, senza tralasciare piccoli dettagli, come la cella di Clayface.

Il punto migliore del gioco però sono i combattimenti, in cui il cavaliere oscuro dispensa mazzate a destra e a manca con il buon vecchio bullet time nei momenti dei cazzottoni migliori. Anche le parti stealth sono ben pensate e mai frustranti.

Ottimo lavoro quindi, ed era anche l’ora di usare decentemente il proprio pad per controllare un personaggio come Batman.

Nel caso non v’avessi fatto venire una scimmia pazzesca di giocarci (se non l’avete già fatto) ecco un trailer fatto molto bene del gioco:

3 Responses to Il mio pad è sazio a suon di batarang

  1. […] Difficile che da queste parti si parli di videogiochi, anche perché normalmente i videogiochi legati ai fumetti sono delle chiaviche terribili. E anche in questo caso mi sono posto qualche dubbio sullo scrivere queste righe per parlarvi del videogioco a episodi di “The walking dead”, perché con il fumetto (e con la serie tv) non centra una beneamata mazza, se non che ci sono dei sopravvissuti a un’epidemia, degli zombi, e una montagna di sfiga pazzesca che li perseguita a ogni passo. Ed è pure un gioco facile facile, ma che monopolizzerà le vostre ore videoludiche finché non arriverete al (favoloso e commovente) finale. […]

  2. […] ma almeno passabile, o semplicemente divertente, avendo a disposizione i personaggi della Marvel. Come dicevo anni fa parlando di “Batman Arkham Asylum” l’unico tentativo era stato quella noia…, sulla carta fighissimo (una specie di action gdr con una caterva di personaggi marvel […]

  3. […] e su queste pagine si ritorna a parlare di videogiochi con protagonisti i nostri eroi in costume. Il primo articolo sull’argomento su questo blog è datato 2010, ed era un elogio gasatissimo d…. In questi giorni sto giocando al suo seguito, “Batman Arkham city” e anche se non […]

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