Ricordate qualche giorno fa che tessevo le lodi del nuovo maxievento Marvel tutto galvanizzato dopo la lettura del primo numero della serie?
Non è che ho cambiato proprio idea come sostengo nel titolo di questo breve articoletto.
Semplicemente mi strarode il culo che si “Infinity” è composto da solo sei uscite, ma quelli che normalmente sarebbero tie in*, ossia le storie dei vendicatori, sono in questa occasione parte integrante della storia. In pratica per leggere BENE “Infinity” bisognerebbe comprare tre albi diversi ogni mese.
Ora io non so voi, ma personalmente odio andare a comprare le scarpe da Foot locker, per il motivo che quando ho finito di provarmi il paio che mi va bene mi impallonano per venti minuti per cercare di vendermi anche le solette, le stringhe, e salcazzo che altro, e io sono troppo pigro per litigare.
Mi sembra che questo maxievento faccia la medesima cosa. Una multinazionale che mi rompe i coglioni per cercare di vendermi prodotti che non voglio comprare.
Detto questo comunque anche nel secondo albo la storia è bella e avvincente. E questo forse mi fa girare ancora di più i coglioni.
Ma sono un idiota, quindi non cambio opinione e continuerò a comprare e a leggere “Infinity”, pur col giramento di coglioni, sperando di trovare qualche sempre qualche minimo riferimento a cosa cazzo è successo nelle testate vendicative e nonostante la storia di silver surfer in coda per ora mi sembri abbastanza una porcheria.
*che normalmente, vedi i casi “civil war” o “fear itself” erano delle storie insulse spesso ininfluenti che facevano giusto da contornino.
[…] io mi ero cagato in cazzo a metà di “Infinity” e tutto ciò che è venuto dopo l’ho lasciato sugli scaffali. La cosa però non è che mi faccia […]
[…] “Secret wars” batte “Infinity” perché è leggibilissima anche tralasciando totalmente i millemila albi dedicati ai vari mondi […]