Ci avventuriamo nel mondo post-Planeta DeAgostini con un pezzone, che personalmente attendevo con la bava alla bocca. Da quando lo vidi nel piano di uscite con cui la Lion voleva prendere le redini della DC in Italia ebbi subito le palpitazioni
Il Batman della Bronze-Age per me è un amore fortissimo ed una delle mie iniziazioni fumettistiche, le stesse cose posso dirle del compianto Gene Colan. Per questo volume quindi è chiaro perchè cistommàle. I fumetti che non li fanno più così signora mia!
Il volume ha delle dimensioni più contenute della serie “collega” su Neal Adams fatta dalla Planeta, è anche un pochino più caro e ha le pagine più leggere (ma sono un pochino di più). Quindi sotto l’aspetto qualità prezzo perde il confronto e citando il latveriano hipurforderai “Giobatta is not amused”!
La veste grafica esterna mi piace, semplice ed efficace; quella interna per niente così come non mi piace il non fare la cover-gallery finale che è sempre una goduria avercela.
Veniamo ai contenuti quindi. Che vi devo dire: per me questa è roba che si vende da sola, neanche dovremmo parlarne.
Però lo facciamo perchè fare bar in Latveria ci piace. Anche bere al bar, onestamente.
Il cast di questo primo volume parla da se, oltre ovviamente a Gene Colan figurano: Roy Thomas, Gerry Conaway, Jim Aparo, Klaus Janson… Stommàle. Le storie marciano nel segno tracciato da O’Neill per Adams dieci anni prima: cupe, urbane, tenebrose. Bruce Wayne e Jim Gordon sono quelli che ha guardato Nolan per i suoi film, con il primo che ha abbandonato La Wayne Manor per stabilirsi nel supertecnologico attico in centro e il secondo compassato con i capelli scarmigliati e i baffoni e la batmobile è quella super-sport.

Giobatta is not amused
Gene Colan vola e fa volare altissimi: anatomie e inquadrature ricercatissime, personaggi espressivi e ovviamente le luci & ombre per le quali è stato maestro indiscusso. Anche qui come per La Tomba di Dracula sarebbe da vedere le tavole in bianco e nero, perchè secondo me ne guadagnerebbero, soprattutto quando alle chine ci sta un giovane ma bravissimo Klaus Janson che con i suoi tratti graficissimi, nervosi ed espressivi si sposa con Colan in maniera stupenda. Per non parlare di quando agli inchiostri ci si mette Dick Giordano, neanche a dirvelo: cistommàle.
Adeguati i contributi biografici e storiografici.
Insomma: se amate il buon fumetto d’annata è un acquisto obbligato nonostante il rapporto qualità prezzo.
È un must anche perchè le storie che verranno presentate nella collana sono inedite in Italia, dove nei primi anni ottanta (periodo in cui sono state pubblicate queste storie) si vedeva appunto chiudere la Cenisio quando questa stava ancora pubblicando materiale degli anni settanta del Cavaliere Oscuro.
Statecimale anche voi, su.