…Eravamo associati! Associatissimi!
Come anticipai qualche tempo fa in chiusura di “Come Eravamo“, andiamo oggi a dare un occhiata a come ci tenevamo in contatto noi neonati appassionati di Supereroi decine e decine di anni fa.
Prima del “Mi piace” e dei gruppi su Facebook, prima dei forum, prima delle conventions esistevano i “club di appassionati”. Di ogni genere, di qualsiasi cosa, ovunque ce ne erano e ovviamente ce ne erano anche dei giornalini.
Con una piccola quota annuale si otteneva una “membership”, di solito con tessera e\o certificato da appendere, un gazzettino periodico con notizie & attività per gli associati e -a seconda del club- vari gadgets esclusivi: magliette, poster, agende, spillette etc. oggetti che oggi sbucano su ebay con prezzi senza senso.
In Italia il primo club di appassionati di fumetti gestito tramite la stessa casa editrice credo fu quello di Topolino presso la Arnlodo Mondadori ma con l’arrivo degli anni ’60 e l’inizio della febbre dei Supereroi non tardarono ad arrivarne altri dedicati al nostro genere preferito. Ecco quindi nascere le prime cellule di comic fandom organizzato, più simile ai boyscout come idea che alla terrificante & informe massa di soggettoni senza nome che si riversa a blaterare su forum e si trascina per conventions odierne, magari travestiti da fatine manga.
Nel 1966 Batman inizia il suo corso italiano presso la Mondadori e dal primo numero introduce il fan-club dell’uomo pipistrello: parlando del “Batmania” statunitense presenta il “Super Bat Club”.
Associandosi ad esso si ricevevano tessera e due poster (rispettivamente di Batman e di Superman) oltre che il gazzettino con le attività.
Avrà vita breve, difatti nel 1969 probabilmente a causa della crescita del suo pubblico passato in pochi anni dal Pane-e-Nutella alle sigarette di droga, non avrà più interesse nella faccenda e per scarsità di partecipazione chiuderà, dopo essersi trasformato con il patrocinio dello sponsor Total in “Club dei Giovani” cercando inutilmente di ampliare la fascia di consenso e di età. Dopo un annetto circa, nel 1970, chiuderà del tutto anche la testata di Batman della Mondadori.
Nello stesso anno però arrivavano nelle edicole i supereroi della Marvel grazie all’ Editoriale Corno la quale seguendo le orme della Marvel USA stabilì subito un contatto con i lettori. Inizialmente con la scherzosa posta presente in ogni uscita (e di cui spesso presentiamo tostissime scansioni qua sopra) e poco dopo con il Club dei Supereroi nel segno del corrispettivo “FOOM” (Friends Of ‘Ol Marvel) della Marvel Comics USA.
Il Club dei Supereroi durò alcuni anni, iniziando a metà degli anni ’70 sparendo nel 1981, se non erro. Oltre alla tessera e all’attestato il Club dei Supereroi forniva sconti sui rilegati della Corno e ti inondava di gadgets: adesivi fustellati, manifesti, agendine, penne, carta intestata con busta da lettera personalizzati… Un delirio di cianfrusaglie.
La gioia di essere vecchi dentro
settembre 21, 2010Diciamo che Alex Ross è un po’ come un anziano che commenta i cantieri, a cui però il capomastro scocciato dalle critiche continue molla a un certo punto la direzione di una parte dei lavori. Da questa situazione esce “The torch”.
Sinceramente non nutrivo grandi speranze su questa miniserie, la precedente “Vendicatori/Invasori” era un guazzabuglio noiosissimo che ho finito di leggere a fatica. Invece mi sbagliavo, concentrandosi solo su due personaggi, ossia sulla Torcia e su Toro, la storia pur senza avere grandi picchi si legge che è un piacere.
Alla fine di “Vendicatori/Invasori” Bucky Barnes, il compagno di scorribande durante la seconda guerra mondiale di Capitan America che ora veste la bandiera e porta lo scuda nella serie regolare, usava il cubo cosmico non per trasmoformare il mondo in una giungla di donnine nude ma per ridare la vita a Tom “Toro” Reynolds, altro eroe della seconda guerra mondiale capace di trasformarsi in una palla di fuoco.
Toro però non è che ci si trovi alla grandissima nel mondo moderno e quindi va un po’ in depressione finchè colui che lo uccise, ossia quel gran bell’uomo del Pensatore, non inizia a fare esperimenti per l’Aim, ossia il gruppo di scienziati con tanta voglia di rompere i coglioni al prossimo che un tempo guidava Modok, sulla Torcia originale, l’amicone di Toro durante la seconda guerra mondiale.
E qui arrivo a quello a cui starete pensando un po’ tutti: si leggono da secoli maree di doppisensi e battutissime su eventuali rapporti pedo-omosessuali su Batman e Robin e mai nessuno che se la scherzi su Capitan America/Bucky o su la Torcia/Toro. Come si spiega?
Non pensavate a questo? Fa lo stesso.
Avercene di fumetti simili da leggere sotto il timido sole di fine settembre! E avercene di artisti come Ross, Jim Kruger e Mike Carey tanto amanti del passato quanto capaci di imbastire una storia classica con i ritmi del fumetto moderno, e che i giovani operai guardino e imparino per i futuri cantieri.